Vicenza (1534)
Il conte Giovan Giorgio Trissino dal Vello d’Oro fu uno dei massimi eruditi italiani del XVI secolo. Egli compose la tragedia “Sofonisba” seguendo le regole dell’Ars Poetica di Aristotele ed il poema “L’Italia liberata dai Goti” dedicato all’imperatore CarIo V d’Asburgo. Tra il 1531 ed il 1538 Trissino rinnovò un edificio gotico già della famiglia Valmarana. Secondo la tradizione fu proprio durante questi lavori che il nobile incontrò il “tajapiera” Andrea “fiolo de Piero della Gondola” al quale diede il nome di Palladio ripreso dall’angelo descritto nel suo poema.
La fabbrica è frutto del lavoro dello stesso Trissino, attento conoscitore dell’architettura romana del primo Cinquecento. La facciata a due piani si conclude con due torri laterali. La sezione centrale della stessa facciata, ritmata da sei lesene ioniche, presenta al piano inferiore tre archi centrali affiancati all’estremità da due oculi ed altrettante finestre centinate. Il piano nobile, sempre a sei lesene di ordine corinzio, si caratterizza per tre finestre ad edicola in asse con gli archi sottostanti mentre due nicchie laterali ospitano statue. Un tempo la fabbrica era circondata da un ricco giardino arredato da statue e bagnato da corsi d’acqua.
Visite
La villa non è aperta al pubblico, visibile dall'esterno.
Villa Trissino Cricoli
Strada Marosticana, 6 - Vicenza