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 Padova Pz della Ragione

I cicli di affreschi del XIV secolo di Padova si trovano otto complessi di edifici all’interno del centro storico della città e illustrano come, nel corso del Trecento, diversi artisti, a cominciare da Giotto, abbiano introdotto importanti sviluppi stilistici nella storia dell’arte.

Gli otto complessi edilizi sono raggruppati in quattro componenti: Scrovegni ed Eremitani; Palazzo della Ragione, Palazzo Carraresi, Battistero e le relative Piazze; Complesso di edifici legati alla Basilica di Sant’Antonio; e San Michele.

Gli artisti che ebbero un ruolo di primo piano nella realizzazione dei cicli di affreschi furono Giotto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona. Lavorando per illustri famiglie locali, il clero, il governo cittadino o la famiglia dei Carraresi, realizzavano – all’interno di edifici sia pubblici che privati, religiosi e laici – cicli di affreschi che davano vita a una nuova immagine della città.

Pur essendo dipinti da artisti diversi per diversi tipi di committenze all’interno di edifici di diversa funzione, i cicli di affreschi padovani mantengono un’unità di stile e contenuto. All’interno della narrazione artistica che si dispiega in questa sequenza di affreschi, i diversi cicli rivelano sia la diversità che la reciproca coerenza.

Il sito illustra un modo completamente nuovo di rappresentare narrazioni allegoriche in prospettive spaziali influenzate dai progressi della scienza dell’ottica e da una nuova capacità di raffigurare le figure umane, comprese le caratteristiche individuali che mostrano sentimenti ed emozioni.

L’innovazione nella rappresentazione dello spazio pittorico ha comportato l’esplorazione delle possibilità della prospettiva e degli effetti dell’illusione ottica. L’innovazione nella rappresentazione degli stati d’animo e dei sentimenti si basa su un accresciuto interesse per la raffigurazione realistica delle emozioni umane e sull’integrazione del nuovo ruolo delle committenze, poiché esse iniziano ad apparire nelle scene raffigurate e, infine, prendono anche il posto di personaggi che partecipano al racconto biblico. In effetti, le opere illustrano l’adattamento dell’arte sacra al servizio della celebrazione secolare del prestigio e del potere dei gruppi dominanti e delle famiglie nobili ad essi associate.

I cicli di affreschi del XIV secolo di Padova sono stati iscritti alla World Heritage List come sito seriale secondo il Criterio (ii).

Criterio (ii) – I cicli di affreschi padovani illustrano l’importante scambio di idee che esisteva tra i protagonisti del mondo della scienza, della letteratura e delle arti visive nel clima preumanista di Padova all’inizio del XIV secolo. Nuovi scambi di idee avvennero anche tra committenti e artisti di altre città italiane chiamati a Padova per collaborare ai vari cicli di affreschi ispirati alle allegorie scientifiche e astrologiche o alle idee di storia sacra raccolte da intellettuali e studiosi contemporanei.

Gli artisti hanno mostrato grande abilità nel dare forma visiva a queste idee e le loro capacità tecniche hanno permesso ai cicli di affreschi padovani non solo di diventare un modello per altri, ma anche di dimostrarsi notevolmente resistenti al passare del tempo.

Il gruppo di artisti in cerca di innovazione che si raccolse a Padova favorì nel contempo uno scambio di idee e conoscenze che portò ad un nuovo stile nell’illustrazione ad affresco. Questo nuovo stile non solo ha influenzato Padova lungo il corso del XIV secolo, ma ha costituito la base ispiratrice per secoli di opere ad affresco nel Rinascimento italiano, e oltre. Con questa vera e propria rinascita della una tecnica pittorica dell’affresco, Padova fornì un nuovo modo di vedere e di raffigurare il mondo, preannunciando l’avvento della prospettiva rinascimentale. Le innovazioni introdotte segnarono una nuova era nella storia dell’arte, producendo un irreversibile cambio di direzione.

Integrità – Le quattro parti costitutive comprendono otto complessi di edifici nel centro di Padova – alcuni pubblici, alcuni di proprietà privata, alcuni laici, alcuni religiosi – che presentano un approccio complessivamente condiviso per tecniche, temi, datazione e stile, e testimoniano nuove programmi di scelte narrative e figurative nell’affresco. Illustrano la gamma completa dei vari aspetti dell’innovazione nell’affresco italiano nel Trecento.

Gli enti istituzionali (Comune di Padova, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Università di Padova) proprietari dei diversi siti hanno promosso gli interventi di ricerca, manutenzione e restauro necessari per mantenere in buono stato di conservazione i vari cicli di affreschi. Tale lavoro fa sì che ciascuna delle singole parti possa ancora essere letta e compresa, sia individualmente che in relazione tra loro.

Autenticità – Gli attributi della proprietà illustrano l’autenticità nel materiale, nel design, in particolare nella lavorazione, nell’ambientazione e in una certa misura nello spirito e nel sentimento in relazione ai concetti religiosi che evocano. L’autenticità è ulteriormente espressa nel legame inscindibile tra gli affreschi e gli spazi architettonici interni di cui fanno parte così come la costruzione architettonica degli edifici storici. Tutti i componenti conservano testimonianze autentiche dei cicli di affresco, del supporto materico su cui gli affreschi sono dipinti, delle superfici in gesso, dei pigmenti e dei leganti utilizzati nell’affresco e delle pitture stesse. Sebbene frammenti di questi affreschi abbiano in passato subito distacchi localizzati, ad esempio nella Cappella degli Scrovegni, nel Battistero del Duomo, o nella Cappella dei Carraresi, questi frammenti sono stati tutti ricollocati nelle posizioni originarie durante i passati trattamenti conservativi.

I cicli di affreschi padovani sono ancora perfettamente leggibili e l’iconografia utilizzata al loro interno è identificabile come autentiche opere di noti artisti del Trecento. Tutti gli affreschi sono ancora nelle loro posizioni originali, il che significa il luogo stesso in cui e per cui sono stati dipinti. Il contesto complessivo all’interno del quale si collocano – ovvero l’area che contiene gli edifici che ospitano i diversi cicli – è ancora quello che era il cuore della città racchiuso entro le antiche mura e ora coincide con il centro storico della città.

Requisiti di protezione e gestione – Tutti gli edifici e i complessi di edifici che ospitano gli affreschi della proprietà sono sottoposti alle più severe misure di tutela previste dalla normativa italiana (edifici vincolati), la cui principale espressione è il decreto legge 22/01/2004 n. 42, noto come Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Ulteriori misure di tutela sono previste negli strumenti di amministrazione del territorio esistenti sia a livello regionale, sia provinciale che comunale, tutte a garanzia della tutela e della conservazione degli edifici e del loro intorno. La fascia di rispetto è delimitata dal perimetro del centro storico di Padova, area soggetta a speciali misure di tutela previste dall’Ordinanza Lavori del Comune di Padova.

 

Fonte: www.padovaurbspicta.org

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