- Dettagli
-
Categoria: Orto botanico di Padova
CINQUECENTO ANNI DI RICERCA E DI DIDATTICA UNIVERSITARIA
L'Orto botanico dell'Università di Padova fu fondato nel 1545 e all'epoca della sua istituzione, era interamente dedicato alla coltivazione di piante medicinali, che allora rappresentavano la principale risorsa terapeutica ed entravano nella composizione della quasi totalità dei medicamenti. Sussistevano tuttavia allora molte incertezze sull'identificazione di varie piante descritte dagli antichi medici greci, latini ed arabi, per cui frequenti erano gli errori in buona fede e anche le frodi, col conseguente uso in terapia di piante sbagliate, inefficaci e non di rado dannose.
L'Horto medicinale rappresentò non solo un notevole salto di qualità nella didattica, consentendo agli studenti di medicina l'esame delle caratteristiche delle piante dal vivo e facilitando così il riconoscimento delle droghe secche genuine dalle frequenti sofisticazioni, ma segnò anche l'inizio dell'applicazione del metodo sperimentale nel campo della botanica.
L'Orto ha esercitato una profonda influenza nell'ambiente scientifico, sia nazionale che europeo. Per gli studenti stranieri che numerosi frequentavano lo Studio padovano e per studiosi in viaggio in Italia, rappresentò un modello cui ispirarsi per l'istituzione di strutture analoghe nella loro patria. Per questa ragione l'Orto di Padova viene spesso definito come la madre di tutti gli Orti botanici del mondo.
Molti dei botanici che si succedettero nella carica di prefetto dell'Orto furono persone di grande spicco e godettero di stima ed ammirazione per la loro erudizione, tanto che ad essi furono dedicate numerose specie di piante e anche interi generi.
Quello di Padova é il più antico Orto botanico del mondo che abbia conservato l'ubicazione originaria e anche, praticamente inalterata, la sua originaria struttura. Ha inoltre sempre mantenuto le sue funzioni di centro di ricerca scientifica e di strumento didattico, continuamente adeguando queste funzioni alle mutate esigenze imposte, nel corso dei secoli, dal progresso delle discipline scientifiche in generale e di quelle botaniche in particolare.
Fin dalla fondazione, l'Orto fu al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, con intensi scambi di piante, semi e di materiale scientifico di ogni tipo. L'Orto divenne un importante centro di studio e di ricerca, all'avanguardia nella coltivazione e acclimatazione di piante esotiche. Fu così che a Padova furono coltivate, per la prima volta in Italia e in taluni casi anche in Europa, piante esotiche oggi molto diffuse perché di interesse ornamentale, lillà, giacinto, gelsomino di Spagna, fresia, alimentare, girasole, sesamo, patata, o perché si sono spontaneizzate in Italia, agave americana, robinia, ailanto. La tradizione dell'introduzione di specie esotiche e degli scambi internazionali non si é mai interrotta e oggi l'Orto intrattiene regolari scambi di semi con oltre ottocento istituzioni scientifiche in tutto il mondo.
CURIOSITA'
Conta oltre quattro secoli (data di impianto del 1585) la pianta più antica dell'Orto Botanico. Si tratta di una palma di S. Pietro, nota come Palma di Goethe perché ispirò al poeta naturalista tedesco in visita a Padova nel settembre del1786, una teoria sulla metamorfosi delle piante.
- Dettagli
-
Categoria: Orto botanico di Padova
Situata nel centro geografico della regione Veneto, Padova rappresenta una delle città culturalmente ed economicamente più vive e dinamiche del Veneto.
Grazie alla sua centralità geografica e alle sue numerose vie fluviali, il territorio padovano fu occupato dall'uomo fin dall'antichità, divenendo nel IX s. a.C. culla della civiltà paleoveneta, ed in epoca imperiale Padova, si confermava come una delle più importanti città dell'Italia romana.
Risale però all'epoca medievale lo sviluppo sia territoriale che economico di Padova che determinò il volto stesso della città. Sono del Duecento la fondazione dell'Università, la costruzione delle prime mura, l'erezione del Palazzo della Ragione, il capolavoro di Giotto agli Scrovegni nei primissimi anni del Trecento.
Il Trecento fu il secolo d'oro della città, grazie anche all'illuminata signoria dei Da Carrara che in gran parte determinò lo straordinario sviluppo artistico e culturale e la potenza politico-militare di Padova in tutta l'area del Veneto centrale. Risalgono a quest'epoca i numerosi castelli e la strutturazione definitiva delle città murate che tuttora caratterizzano sia il sud che il nord della provincia, frutto delle intense lotte e contese territoriali dei Carraresi con le signorie dei Visconti e degli Scaligeri e con la Serenissima.
Lo scontro con quest'ultima determinò nel 1405 l'annientamento dei Carraresi e la fine dell'indipendenza padovana: passato a far parte della Repubblica di S. Marco, il territorio padovano conobbe l'insediamento stabile delle migliori famiglie veneziane nelle sue città e campagne. Alla secolare presenza veneziana si devono l'erezione di una nuova cinta muraria, di numerose residenze signorili, di nuovi palazzi pubblici di Piazza dei Signori, la sistemazione delle sedi dell'Università, il cui prestigio è espresso da nomi come N. Copernico, G. Galilei.
In ambito artistico il primato padovano fu garantito per tutto il XVI s. dall'opera di Donatello e Briosco, Squarcione e Mantegna. Concluse l'era veneziana, dal 1775, la scenografica sistemazione del Prato della Valle, una delle piazze più grandi d'Europa.
Ai patrizi veneti si devono anche le ville e i parchi dei più famosi architetti, pittori e scultori del XVI, XVII e XVIII s. , come Palladio, Sansovino, Canova, Tiepolo e che divennero in alcuni casi veri e propri cenacoli culturali nell'epoca del teatro e della letteratura di Ruzante, Goldoni, Gozzi.