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Vicenza e ville di Palladio del Veneto

Vicenza e ville di Palladio del Veneto

Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse VI (1550)


Villa Chiericati sorge lungo la strada statale che conduce a Padova in località Vancimuglio. La paternità della fabbrica è ormai universalmente attribuita ad Andrea Palladio grazie allo studio di un disegno autografo del Maestro, conservato in Gran Bretagna. Tuttavia sono riscontrabili varie differenze tra il disegno e l’edificio, dovute, con molta probabilità, a cambiamenti avvenuti in corso d’opera. Ad esempio la scalea avrebbe dovuto occupare non uno ma tutti e tre gli intercolumni del pronao. Il pronao di ordine ionico è aggettante rispetto al corpo padronale ed è coronato da statue.

La villa fu commissionata da Giovanni Chiericati e venne iniziata attorno al 1554/55. Nel 1557 era ancora in costruzione. Molti anni dopo, nel 1574, il complesso passò di proprietà al conte Ludovico Porto che portò definitivamente a termine i lavori. Sulla destra della fabbrica, nel XVIII secolo, venne innalzata la barchessa.

 

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Visibile dall'esterno, non visitabile.

chiericati

 

Via Nazionale, 1
Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse (VI)

 

 

Poiana Maggiore VI (1546)

 

Villa Pojana sorge a pochi passi dall’ antico Castello già della nobile famiglia dei Paltineri. La villa venne costruita attorno al 1550 ed il progetto è inserito all’interno dei Quattro Libri... La fabbrica, ancora oggi, è inserita in un contesto ambientale agricolo. La facciata posteriore si offre verso l’infinita distesa della campagna vicentina. È universalmente considerata come una delle invenzioni più felici dell’architetto grazie agli armonici rapporti tra gli elementi architettonici ed alla simmetrica distribuzione dei vani.

La sezione mediana, leggermente aggettante, del prospetto principale è dominata dalla finestra serliana che si apre verso la loggia ed è coronata da un frontone sul quale sono poste tre statue. Nella facciata posteriore, posta ad est, aumentano le finestre, i cinque oculi della ghiera della serliana sono aperti ed illuminano il salone (quelli del lato opposto sono invece ciechi). Sembra che l’architetto avesse voluto far entrare nella casa oltre che la luce tutta la campagna circostante. Alcune sale conservano la decorazione ad affresco cinquecentesca come quella dei Cesari (Bernardino India). Palladio così descrive: ‘’le sue stanze sono state ornate di pitture, e stucchi bellissimi da Messer Bernardino India, & Messer Anselmo Canera pittori Veronesi, e da Messer Bartolomeo Rodolfi Scultore Veronese‘’.

 
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La villa è aperta alle visite Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Associazione Scatola Cultura: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
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Via Castello, 41 - Poiana Maggiore (VI)

 

Quinto Vicentino VI (1542) 

"I disegni, che seguono sono della fabrica del Conte Ottavio Thiene à Quinto Sua Villa. Fu cominciata dal la felice memoria del Conte Marc’Antonio suo padre, e dal Conte Adriano suo zio: il sito è molto bello per haver da una parte la Tesina, e dall’altra un ramo di detto fiume assai grande’. Così Andrea Palladio introduce il progetto di villa Thiene nel suo trattato I Quattro Libri d’Architettura. Se la fabbrica fosse stata edificata rispettando il progetto nella sua interezza, avrebbe certamente dato vita ad uno dei maggiori complessi cinquecenteschi dell’architettura veneta di campagna. Bisogna però sottolineare un aspetto fondamentale: il disegno inserito nel Trattato è il frutto di una radicale rielaborazione teorica successiva.

Infatti il primo progetto per questa villa (oggi conservato in Gran Bretagna) è meno complesso ma più attento al contesto ambientale di quello del 1570. Pertanto, anche in questo caso, dobbiamo fare molta attenzione quando, analizzando l’opera di Palladio, mettiamo a confronto la teoria e la prassi. La villa venne costruita attorno al 1545/46 per Marc’Antonio Thiene, lo stesso committente del palazzo in contrà San Gaetano Thiene a Vicenza. Purtroppo nel Settecento subì alcune trasformazioni che ne mutarono ulteriormente l’aspetto. Solo la sezione a nord è rimasta intatta. Al pianterreno, una sala conserva la decorazione cinquecentesca ad affresco dello scledense Giovanni De Mio.

Visite
La villa è sede del Comune di Quinto Vicentino.
Ingresso libero. Per visite di gruppi è gradita la prenotazione
Tel. 0444 584211 


Quinto Vicentino Villa Thiene
Piazza IV Novembre, 4
Quinto Vicentino (VI)

Bertesina VI (1542) 

 

Villa Marcello Curti, riferibile ai primi anni quaranta del Cinquecento, è opera giovanile di Andrea Palladio anche se non venne inserita tra i progetti pubblicati nel trattato I Quattro Libri.... Tuttavia esiste un disegno dell’architetto conservato in Gran Bretagna che, nonostante alcune variazioni, è sicuramente riferibile a questa fabbrica. Quest’edificio è necessario per meglio comprendere l’evoluzione stilistica di Palladio e permette di cogliere alcune assonanze con altre dimore di campagna come la Caldogno Nordera a Caldogno o la Saraceno ora “The Landmark Trust” a Finale di Agugliaro.

La facciata, a tre fornici centrali, è ritmata da otto lesene di ordine ionico, poste sopra un alto zoccolo, e da quattro finestre ad edicola. I tre intercolumni centrali sono coronati da un frontone triangolare. Gli interni, ad esclusione della loggia e della sala crociata centrale, furono completamente travolti da manomissioni nel corso dei secoli.

Visite
Visibile dall'esterno
Bertesina-Villa-Gazzotti-1.jpg
 
Via San Cristoforo, 23, Bertesina (Vicenza) 
Tel. 0444 542675 
 

Lonedo di Lugo Vicentino VI (1537)

 

 

Villa Godi Malinverni è una delle prime costruzioni di Andrea Palladio. Il progetto venne pubblicato dallo stesso architetto nel trattato I quattro Libri d’Architettura anche se appaiono varie differenze tra la fabbrica edificata ed il disegno: basti notare la distribuzione delle finestre e la presenza di un frontone non realizzato. Gli interni furono affrescati da tre artisti legati alla tradizione veronesiana cinquecentesca. Battista Zelotti decorò gran parte delle sale raffigurando muse e poeti, esaltando gli Dei classici nella sala dell’Olimpo e Venere e Cupido nella stanza adiacente.

Sulle pareti del salone rivivono gli scontri tra l’imperatore Alessandro il Grande ed il sovrano persiano Dario, e gli amori di Giove per Ganimede e per Europa. Gualtiero Padovano, come si nota nella sala del Putto, è senza ombra di dubbio il più debole dei pittori qui impegnati. La villa Godi Malinverni custodisce anche due importanti raccolte di quadri e di fossili. Nella pinacoteca sono esposti alcuni capolavori dell’arte italiana dell’Ottocento: vi sono opere di Cremona, Hayez, Induno, Michetti, Tofano e persino di Segantini.

 
Visite
La villa, di proprietà della famiglia Malinverni,  è aperta al pubblico.
Tel. tel. 0445860358 / 339 3429942  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.villagodi.com

Lonego di Lugo Villa Godi

 

Villa Godi Malinverni - Museo dei Fossili
Via Palladio, 44 Lonedo di Lugo Vicentino (VI)

Bassano del Grappa VI (1548)

 

 

Andrea Palladio disegnò il progetto per la residenza del cavaliere Giacomo Angarano al quale era legato da amicizia tanto da dedicargli i primi due libri del suo trattato I Quattro Libri d’Architettura: “vi faccio hora un dono di questi due miei primi libri ove io tratto delle case private...“. Il corpo padronale del complesso eretto ad Angarano purtroppo venne trasformato tra la fine del Sei e l’inizio del Settecento.

Fonti documentarie dimostrano come prima del rinnovamento non ci fosse già più traccia della fabbrica palladiana. L’architetto aveva previsto un prospetto a due piani ritmato da quattro semicolonne giganti coronate dal frontone ornato di statue. Nell’intercolumnio centrale, al piano superiore, aveva aperto una finestra serliana. Utili a capire l’importanza di villa Angarano sono le parole di Donata Battilotti: ‘’... quello che con più prepotenza emerge e che differenzia villa Angarano dalle precedenti opere è la constatazione che qui Palladio ha finalmente portato a compimento una tappa fondamentale nell’elaborazione del nuovo tipo di residenza signorile di campagna, capace di rispondere funzionalmente e figurativamente alle nuove esigenze dell’aristocrazia, che erano insieme di autocelebrazione aristocratica e di controllo delle rendite fondiarie”. In ogni caso di Palladio sono le due barchesse con colonnato di ordine tuscanico e riferibili al 1548. Lo stesso architetto dice: ‘’nei fianchi del cortile vi sono Cantine, Granari, luoghi da fare i vini, luoghi da Gastaldo: stalle, colombara...’’.


Visite
Si effettuano visite con degustazione guidate su appuntamento
Tel.: 0424 503086 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.villaangarano.com
 

villa angarano bianchi michiel 1

 

Villa Angarano Bianchi Michiel
Via Contrà Corte S.Eusebio, 15 - Località Sant'Eusebio
Bassano del Grappa (VI)
 

Bagnolo di Lonigo VI (1542)

 

La fabrica, che segue é in Bagnolo luogo due miglia lontano da Lonigo Castello del Vicentino, & é de’ Magnifici Signori Conti Vittore, Marco, e Daniele fratelli de’ Pisani”. Così Andrea Palladio introduce il progetto di Villa Pisani nel suo trattato I Quattro Libri d’Architettura, pubblicato a Venezia nel 1570. La villa, dopo un lungo periodo di degrado, è stata restaurata in modo magistrale in questi ultimi anni cercando di restituirle l’aspetto primitivo sconvolto da numerosi interventi che mutarono gli stessi volumi interni. Il progetto pubblicato propone una fabbrica ben più complessa di quella esistente: infatti non vi sono le barchesse che avrebbero dovuto delineare il perimetro della grande corte posteriore.

Indagini effettuate con tecniche innovative hanno dimostrato che l’edificio venne eretto in due fasi: la prima, avvenuta tra il 1540 ed il 1544, portò alla costruzione della fabbrica mentre la seconda (1560/62ca.) all’erezione della loggia. La facciata anteriore è delimitata da due torrette tra le quali si aprono tre archi a bugnato coronati dal frontone ornato con lo stemma dei Pisani. La presenza dei tre fornici ci rimanda ad altri interventi palladiani: villa Caldogno, villa Curti Marcello e villa Saraceno, The Landmark Trust. Un tempo la villa si offriva al Guà riflettendo il prospetto sulle acque del fiume. Purtroppo, nel secolo scorso, venne innalzato un argine, per frenare le periodiche inondazioni, che taglia lo spazio naturale tra edificio e fiume.

Visite
Su appuntamento visitabili tutti i giorni piano nobile, cantine, giardino.
Tel. 0444 831104 - www.villapisani.net Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

villa pisani bonetti 8

 
 
Via Risaie, 1
Bagnolo di Lonigo (Vicenza)
 

Meledo di Sarego VI (1567 c.) 

“La seguente fabrica è stata cominciata dal Conte Francesco, e Conte Lodovico de’ Trissini à Meledo Villa del Vicentino. Il sito è bellissimo: percioche è sopra un colle, il quale è bagnato da un piacevole fiumicello, & è nel mezo di una molto spaciosa pianura, & à canto una assai frequente strada’’. Così Palladio introduce, nel suo trattato, i progetti della villa per i fratelli Trissino a Meledo di Sarego. Tuttavia la fabbrica non venne mai eseguita nella sua interezza.

Il progetto prevede un edificio padronale ruotante attorno ad una sala centrale circolare e coperta da una cupola, e due barchesse che avrebbero dovuto abbracciare l’area antistante. In questo luogo esisteva una casa già in epoca quattrocentesca e, nonostante le moltissime manomissioni, è ancora visibile sul lato est della corte rurale. Si notino le due monofore gotiche sulla facciata verso strada. Lungo il fiume, invece, si eleva una costruzione cinquecentesca formata da un porticato e da una torretta. È difficile affermare con sicurezza che sia opera di Palladio a causa di alcune incertezze nella distribuzione degli elementi che potrebbero essere state causate dal fatto che l’architetto non diresse personalmente i lavori di costruzione.


Visite
La villa  è visitabile solo su prenotazione, da aprile a novembre.
Sito ufficiale: www.villatrissino.com

 

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Via Giovanni Sabbadini, 4 - Meledo di Sarego (VI)

Lonedo di Lugo Vicentino VI (1539 c.)

A pochi passi da Villa Godi Malinverni sorge il complesso di Villa Piovene Porto Godi. Attribuito ad Andrea Palladio è il corpo centrale, che è riferibile, secondo alcuni storici, agli anni 1539-40. La facciata presenta un pronao agettante esastilo: le colonne di ordine ionico sono coronate dal frontone triangolare ornato da statue. Nel secolo decimottavo, Francesco Muttoni ideò le due barchesse laterali, la lunga scalinata ed il cancello.

Molte statue arricchiscono il giardino e sono attribuite ad Orazio Marinali o, più probabilmente, ad autori della cerchia di quest’artista. Muttoni realizzò anche la scala a tenaglia che conduce al piano nobile tagliando lo zoccolo del pronao. Annessa alla villa è la piccola Chiesa dedicata a San Gerolamo e costruita nel XV secolo. Un grande parco, d’interesse nazionale, si sviluppa lungo i pendii premontani.

Visite

La villa è aperta su prenotazione,da maggio a settembre.
Tel. +39 0445 325558 http://villapiovene.weebly.com/

 

godi piovene

 

 

Villa Piovene
Via Palladio, 51 - Lonedo di Lugo Vicentino (VI)

 

Vicenza (1566)

All’inizio della Riviera Berica, sopra un colle, Villa di Valmarana “La Rotonda” seduce da secoli i viaggiatori grazie alle sue linee, ai suoi volumi. Palladio, nel suo trattato, inserisce la fabbrica tra quelle di città per la vicinanza a Vicenza. L’architetto così descrive l’ambiente circostante: il sito è de gli ameni, e dilettevoli che si possono ritrovare: perché è sopra un monticello di ascesa facilissima, è da una parte bagnato dal Bacchiglione fiume navigabile, e dall’altra è circondato da amenissimi colli, che rendono l’aspetto di un molto grande Theatro. Oggi l’ascesa alla villa dal fiume è tagliata dalla strada, un muro interrompe il pendio naturale del colle. L’edificio, iniziato tra il 1566 ed il 1568, sembra fosse terminato al grezzo nel 1571. Alla morte del committente, il canonico Paolo Almerico, venne rilevato da Mario e Oderico Capra nel 1591. La famiglia Capra portò a termine i lavori nel 1620 ca.

Quattro facciate con il pronao-ionico esastilo si ripetono identiche in ogni lato. Il progetto palladiano prevedeva la copertura della sala centrale con una cupola semisferica, ma la presenza di Vincenzo Scamozzi, come ultimatore dell’opera, ha portato ad una trasformazione dell’idea originaria ed ad una diversa struttura. Internamente il soffitto semisferico è decorato da affreschi di Alessandro Maganza, mentre sulle pareti laterali sono raffigurate divinità greche realizzate dal francese Louis Dorigny, nel XVIII secolo. Facenti parte del complesso sono la vicina barchessa progettata da Vincenzo Scamozzi e la cappella gentilizia costruita da Girolamo Albanese per volontà del conte Marzio Capra tra il 1645 ed il 1663.

 

Visite
La villa, di proprietà privata, è aperta al pubblico da aprile a novembre.

rotonda

 
 
Villa Almerico Capra La Rotonda
Via della Rotonda, 45 - Vicenza




 

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