Vicenza Unesco

Vicenza e ville di Palladio del Veneto

Vicenza e ville di Palladio del Veneto

INFORMAZIONI E ACCOGLIENZA TURISTICA
Uffici Informazioni Turistiche:
Piazza Matteotti, 12 - 36100 VICENZA
Tel. 0444 320854 

INFOPOINT BASILICA PALLADIANA

Piazza dei Signori - 36100 VICENZA
Tel. 0444 222855

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - Sito web: www.vicenzae.org

SITO WEB DI RIFERIMENTO
www.comune.vicenza.it - Sito ufficiale del Comune di Vicenza
www.provincia.vicenza.it - Sito ufficiale della Provincia di Vicenza
www.regione.veneto.it - Sito ufficiale della regione Veneto
www.cisapalladio.org - Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
www.vicenzae.org - Turismo, cultura e accoglienza

 

 

In treno
Vicenza è posizionata sull’asse ferroviario Torino Trieste. Dista da Milano due ore, da Bologna un'ora e mezza e soltanto 20 minuti da Padova e Verona, città dalle quali esistono frequenti collegamenti con l’asse ferroviario da e verso Roma.

In auto
Vicenza dista due ore da Milano, un'ora e mezza da Bologna, 30 minuti da Verona e Venezia.
Ha tre svincoli autostradali diretti: due sulla A4 Serenissima Brescia-Padova (Vicenza Est e Vicenza Ovest), sulla direttrice Torino-Trieste.
Il terzo casello (Vicenza Nord) è lo sbocco dell’Autostrada A31 Valdastico, che si allaccia alla A4 e collega Vicenza con la provincia ed in particolare l’alto vicentino (Thiene, Schio, Asiago, Marostica, Bassano).
Punti di snodo autostradale verso Vicenza sono Verona Sud (per chi proviene dalla direzione Brennero, o dall'asse Bologna Milano) e Padova se si proviene da Sud (Roma, Firenze, Bologna).
Anche le strade statali collegano Vicenza con le altre principali città venete: la SS11 Padana Inferiore e Superiore per Verona e Padova, la 46 del Pasubio per Trento, la 248 Marosticana per Bassano, la 53 Postumia per Treviso, la SS247 Riviera Berica per Este e la SS 246 per Valdagno - Recoaro.

In bus
Accanto alla stazione ferroviaria si trova l'autostazione . 

Il servizio trasporti locali, urbani ed extraurbani sono gestiti da SVT.

Tel. 0444 223111 https://www.svt.vi.it/


 

La città del Palladio dista solamente 60 km da Verona in direzione Ovest e in direzione Est, 40 km da Padova e 75 da Venezia.
Raggiunta Venezia, si può poi proseguire a nord per un centinaio di km ed addentrarsi nel comprensorio delle Dolomiti. 
Se si prosegue verso Est, dopo circa 180 km, si incontra Aquileia.
A sud invece, a 120 km, troviamo Ferrara e il territorio degli Este, mentre a 240 km Ravenna.

» Informazioni su eventi, manifestazioni ed iniziative:

- sul portale del consorzio tutistico Vicenzae: www.vicenzae.org

- sul sito internet del Comune di Vicenza: Vicenza da Vivere

..ma qual è il percorso migliore per vedere le opere palladiane in città? Una semplice passeggiata adatta a tutti, partendo dallo IAT Vicenza, l' ufficio turistico di Piazza Matteotti, che si trova proprio accanto all'ingresso del Teatro Olimpico.

 

 

 

  • Scarica il pdf VICENZA. LE VILLE...AND MUCH MORE- una piccola guida strutturata ad itinerari per la visita delle ville con l'abbinata di altre offerte turistiche del territorio vicentino.

Vicenza panoramica 2

OPERE PUBBLICHE

EDIFICI RELIGIOSI

PALAZZI PRIVATI

Le ville di Andrea Palladio nel Veneto sono 24 di cui 16 in provincia di Vicenza, 2 in provincia di Padova, 3 in provincia di Treviso, 1 in provincia di Venezia, 1 in provincia di Verona e 1 in provincia di Rovigo.

 

 

Ville di Andrea Palladio in provincia di Vicenza

VILLA FORNI CERATO
Montecchio Precalcino (VI) ( post 1568)

VILLA CALDOGNO
Caldogno (VI) (1542)

VILLA TRISSINO A CRICOLI
Vicenza (1534)

VILLA VALMARANA SCAGNOLARI ZEN
Lisiera di Bolzano Vicentino (VI) (1563 c.)

VILLA ALMERICO CAPRA - LA ROTONDA
Vicenza (1556)

VILLA PIOVENE
Lonedo di Lugo Vicentino (VI) (1539 c.)

VILLA ANGARANO
Bassano del Grappa VI (1548)

BARCHESSE DI VILLA TRISSINO
Meledo di Sarego (VI) (1567 c.)

VILLA PISANI BONETTI
Bagnolo di Lonigo (VI) (1542)

VILLA GODI
Lonedo di Lugo Vicentino (VI) (1537)

VILLA GAZZOTTI
Bertesina (VI) (1542)

VILLA THIENE
Quinto Vicentino(VI) (1542)

VILLA POIANA
Poiana Maggiore VI (1546)

VILLA CHIERICATI
Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse (VI) (1550)

VILLA VALMARANA BRESSAN
Vigardolo di Monticello Conte Otto (VI) (1542)

VILLA SARACENO
Finale di Agugliaro VI (1543)

 

Ville di Andrea Palladio nelle altre province del Veneto

VILLA BADOER
Fratta Polesine RO

VILLA BARBARO
Maser TV

VILLA EMO
Vedelago TV

VILLA ZENO
Cessalto TV

VILLA FOSCARI
Mira VE

VILLA PISANI
Montagnana PD

VILLA CORNARO
Piombino Dese PD

VILLA SEREGO
San Pietro in Cariano VR

GUIDO PIOVENE

Scrittore e giornalista, nacque a Vicenza nel 1907 e morì a Londra nel 1974. Nel suo libro Viaggio in Italia egli dice di Vicenza:
"Non so cosa direbbe uno psicanalista se gli rivelassi che, mobile come sono, e portato a girare il mondo, io sogni questi luoghi quasi ogni notte, e nei momenti d’ansia con dolcezza quasi ossessiva. Questa piccola parte della terra è per me veramente il grembo materno". E ancora aggiunge sul Palladio e sulla sua architettura: "Conoscere Palladio, la Basilica, la Loggia del Capitanio e gli altri attraverso gli studi è una conoscenza imperfetta. Bisogna vederlo a Vicenza. Appena entro nella città, mi riprende la meraviglia. Il rinascimento italiano, specie quello più tardo, quando l’architettura obbediva soltanto alla fantasia e al piacere, ha qualche cosa di chimerico. Ma in nessun luogo, credo, come a Vicenza. Non parlo delle case gotiche, che Vicenza ha in comune con le altre città del Veneto. Accenno a Palladio e ai suoi scolari, al complesso fastoso di archi, di logge e di colonne. Vicenza non fu sede di principati e signorie; passò da un dominio all’altro, poi si accomodò con Venezia. Qui non vi furono né Medici né Gonzaga, né Estensi ... Gli archi e i colonnati sorsero senza altro motivo che la compiacenza estetica, le fantasie lunatiche della cultura, l’orgoglio signorile. In Inghilterra, in America a Charlottesville, dovunque ho trovato i riflessi di questa geniale follia. Scarsa di motivi pratici, e funzionali come dicono oggi, segnò la storia dell’architettura mondiale".

VIAGGIO IN ITALIA

Goethe si fermò a Vicenza dal 19 al 23 settembre del 1786, durante un viaggio la cui cronaca divenne un libro famoso: il Viaggio in Italia.
Leggendo le pagine del suo diario si capisce quanto egli apprezzò Palladio e come fu in grado di cogliere lo spirito delle opere del grande architetto: "sono giunto da poche ore, ma ho già fatto una scorsa per la città e ho visto il Teatro Olimpico e gli edifici del Palladio ... soltanto avendo innanzi agli occhi questi monumenti, se ne può comprendere il grande valore. Con la loro mole e con la loro imponenza essi devono, per dir così, riempire gli occhi, mentre con la bella armonia delle loro dimensioni, non solo nel disegno astratto, ma in tutto l’insieme della prospettiva, sia per quello che sporge, che per quello che rientra, appagano lo spirito. E questo è proprio, secondo me, il caso del Palladio: un uomo straordinario, e per quello che ha sentito in sé, e per quello che ha saputo esprimere fuori da sé. "

IL POETA DELLA NATURA

Paolo Lioy (1834-1911) fu al tempo stesso scienziato e poeta, famoso sia in Italia che all’estero. Studiò in particolare la zona archeologica di Fimon e fu tra i diffusori della teoria darwiniana sull’origine della specie. Scrisse numerosi libri scientifici e divulgativi, non tralasciando di ricorrere anche alla poesia, tanto da essere definito il "poeta della natura". Fu anche provveditore agli studi e membro di varie associazioni scientifiche e culturali.

ALLA SCOPERTA DI UNO STRETTO

Antonio Pigafetta nacque a Vicenza alla fine del ‘400 da una antica famiglia gentilizia. Si hanno scarse notizie sulla sua vita, se si esclude il triennio dal 1519 al 1522 che egli stesso racconta nella relazione del primo viaggio intorno al mondo, riportando fedelmente la cronaca dell’impresa di Magellano. La spedizione, composta da cinque navi, salpò da Siviglia il 10 agosto 1519 e attraverso l’atlantico raggiungendo le coste del Brasile. Di qui la flotta fece vela verso sud, esplorando tutta la costa nell’intento di scoprire il passaggio di collegamento tra l’Oceano Atlantico e il Pacifico. La ricerca ebbe successo e la spedizione varcò lo stretto che, da allora, porta li nome di Magellano. L’impresa si fece però ardua a causa della fame e delle malattie che decimarono gli equipaggi, per l’indisciplina e le ribellioni scoppiate a bordo dei due vascelli restanti. La tragedia raggiunse il culmine quando, su un isolotto dell’arcipelago filippino, il capo stesso della spedizione fu colpito a morte, insieme con altri marinai, durante uno scontro con indigeni ostili. Pigafetta scampò fortunosamente alla strage e da allora assunse il comando: dopo aver toccato il Borneo, la spedizione giunse finalmente a Timor, nelle Molucche, meta del viaggio. Il rientro in patria non fu meno avventuroso, tanto che solo 18 uomini dei 262 partiti e una sola nave ritornarono.
Questa lunga e avventurosa spedizione fornì però notizie preziose su luoghi e popoli dei quali prima si raccontavano solo storie fantasiose; il merito principale va attribuito ad Antonio Pigafetta, cronista capace di grande obiettività e spirito di osservazione.

L’OSPIZIO DE’ PROTI

Giampietro de' Proti, ultima di una stirpe di una nobile famiglia vicentina, fu un uomo politico importante per i suoi tempi e fece parte della delegazione che si recò a Venezia per offrire la sottomissione di Vicenza alla Repubblica Serenissima. Non avendo eredi, alla sua morte lasciò ogni cosa a iniziative benefiche come l’ospizio de'Proti, destinato ad accogliere i nobili decaduti e ridotti in povertà, ma onesti.
Il nome dell’ospizio si è successivamente trasformato in quello attuale per ricordare altri due benefattori: oggi è funzionate e ospita un istituto per anziani.

UN POETA VICENTINO

Giacomo Zanella nacque a Chiampo nel 1820 e si reco in giovane età a Vicenza, dove studiò al seminario e fu ordinato sacerdote nel 1843. Amante delle arti letterarie e della scienza, fu insegnante prima a liceo e successivamente all’università di Padova, dove ricoprì anche l’incarico di rettore magnifico. Collocato a riposo, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Cavazzale, dove morì il 27 maggio 1888. La sua poesia più famosa è l’ode "Sopra una conchiglia fossile".

ANTONIO FOGAZZARO

Nacque a Vicenza nel 1842 e vi morì nel 1911. Laureato in legge a Torino, svolse la sua carriera di avvocato a Milano e a Torino, ma in realtà si dedicò ben presto alla letteratura. Egli fu uno dei primi autori che dettero un taglio psicologico e psicoanalitico ai propri romanzi, e che affrontarono il rapporto tra fede e società, aprendo la fede alla scienza. Tra i suoi romanzi più famosi si ricordano: Malombra, Daniele Cortis, Piccolo Mondo Antico, Piccolo Mondo Moderno, Il Santo.
Si legge nel verbale di una riunione straordinaria del Consiglio Comunale tenutasi il giorno dopo la morte di Antonio Fogazzaro dove fu deciso, per onorare questo illustre concittadino, di "intitolare corso Fogazzaro il tratto di via da piazza San Lorenzo alla Contrada Carmini, murando una lapide nella sua casa in detta contrada".

UN SANTO IMPORTANTE

Contrà San Marco deve il suo nome all’antica cappella di San Marco che sorgeva dove attualmente c’è Palazzo Roi. Era una delle sette cappelle della città, costruita nel 1119 e demolita nel 1814.
In questa chiesa veniva festeggiata con grande pompa la festa di San Marco, il 25 aprile; presenziavano alle cerimonie tutte le autorità religiose della città, poiché il santo era il protettore della Serenissima Repubblica Veneta.

VINCENZA PASINI

Si legge nelle cronache del 400 e negli atti del processo di beatificazione di Vincenza Pasini, che nel 1426 e nel 1428 la Madonna apparve per due volte a questa umile donna del popolo, promettendole che avrebbe fatto cessare l’epidemia di peste, che in quell’epoca infestava la città, se fosse stata costruita una chiesa in suo onore sul Monte Berico. Vincenza Pasini, riuscì senza difficoltà, a convincere le autorità cittadine, e nel 1428 venne eretta, in soli tre mesi, una semplicissima chiesetta, seguendo il perimetro che la Madonna stessa avrebbe tracciato sul terreno. Vicenza fu liberata dalla peste e il luogo diventò meta di pellegrinaggi.

Vicenza è situata ai piedi dei Monti Berici, alla confluenza tra Retrone e Bacchiglione. Universalmente nota come la Città del Palladio, città d'arte e città gioiello tra le maggiori del Veneto, incanta per la nobiltà delle sue forme architettoniche e l'armonia delle proporzioni. Di origine paleoveneta, la città divenne Municipium romano nel 49 a. C. caratterizzandosi per la presenza di edifici particolarmente importanti di cui sono visibili notevoli tracce (Criptoportico, mosaici pavimentali, ponti, acquedotto di Lobia, teatro di Berga). Subì le invasioni successive di Eruli, Ostrogoti, Visigoti e più tardi dei Longobardi che la scelsero a sede di uno dei 36 Ducati.
Dopo il periodo del potere temporale esercitato su Vicenza dai vescovi conti, la città divenne libero Comune nel 1164; successivamente fu sottoposta ai Carraresi di Padova, agli Scaligeri di Verona e ai Visconti di Milano, finché fece Atto di Dedizione a Venezia (28 aprile 1404).
È sotto il dominio della Serenissima che Vicenza acquisì quell'inconfondibile fisionomia che le meriterà l'appellativo di Venezia di terraferma.
Occupata dai Francesi (1796) fu consegnata all'imperatore d'Austria col Trattato di Campoformio (1797). Dal 1806 al 1813 fece parte del Regno Italico e ritornò agli Austriaci dopo la caduta di Bonaparte. I vicentini si ribellarono vittoriosamente alla dominazione austriaca nel marzo 1848 proclamando il Governo Provvisorio e aderendo alla Repubblica Veneta.
Le truppe austriache ritornarono in forze e attaccarono la città all'alba del 10 giugno 1848: i combattimenti infuriarono soprattutto a Monte Berico per l'intera giornata, ma, a sera, i vicentini si arresero. Per i fatti del 1848, il Gonfalone fu decorato di medaglia d'oro da Vittorio Emanuele II (18 novembre 1866), quando la città venne unita al Regno d'Italia.
Nel corso della prima Guerra Mondiale, Vicenza fu sede del Comando della prima armata, la provincia teatro della "Strafe Expedition" e di epiche battaglie sul Grappa, Pasubio e Altopiano di Asiago. Durante la seconda Guerra Mondiale, a seguito di terribili bombardamenti aerei, subì distruzioni nel centro storico; la cupola stessa della Basilica, simbolo di Vicenza, si incendiò e crollò.
Nell'immediato dopoguerra i monumenti danneggiati furono accuratamente restaurati; opera di restauro e di rivitalizzazione che adesso torna a riguardare il centro storico non solo nei suoi monumentali edifici ma anche nella sua architettura minore che costituisce l'autentico volto di Vicenza.
L'11 marzo del 1995 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro consegnò alla Città di Vicenza la seconda medaglia d'oro al valore militare per l'attività partigiana (5 novembre 1994).

Identificazione del bene

Anno di iscrizione 1994
Date successive estensioni 1996
 
Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale 18
tenutasi a Phuket, Tailandia - 12/1994 
 
Categoria sito culturale, sito seriale
Classificazione sito sito
Tipologia sito culturale edificio storico e complesso monumentale
 
Breve descrizione
Fondata nel II° secolo a.C. nel Nord Italia, la città ha prosperato durante la dominazione veneziana, dall’inizio del XV° secolo fino alla fine del XVIII secolo. L’opera di Andrea Palladio (1508-1580), basata su un approfondito studio dell’architettura romana classica, diede alla città un aspetto di unicità. I suoi interventi urbani e le ville disseminate sul territorio veneto ebbero un’influenza fondamentale sul corso storico dell’architettura. Il lavoro del Palladio ha ispirato un tipico stile architettonico (“palladiano”) che si è sviluppato in Inghilterra, in altri paesi europei e nel Nord America.

Documenti

Localizzazione del bene

Stato Italia
Regione/i Veneto
Provincia/e Vicenza
Comune Vicenza 
 
Coordinate geografiche
Punto baricentrico Lat (N) 45° 32‘ 57" Lon (E) 11° 32‘ 58"
 
Superficie del bene (ha) 0,00 
Superficie zona tampone (ha) 0,00

Cartografia

Componenti del sito seriale

Criteri

Il 15 dicembre 1994, Vicenza è stata inserita nella lista dei beni "patrimonio dell’umanità" con i suoi ventitré monumenti palladiani del centro storico e tre ville site al di fuori dell’antica cinta muraria, pure realizzate dal famoso architetto. La città del Palladio rappresenta un capolavoro del genio creativo umano. Mostra un importante scambio di valori umani, in un periodo o in un'area culturale del mondo, esprimendo eccezionalità negli sviluppi dell'architettura e delle tecnologie, dell'arte monumentale, urbanistica o paesaggistica. L'opera di Andrea Palladio, fondata su uno studio approfondito dell'architettura romana classica, ebbe un'influenza decisiva sull'evoluzione dell'architettura. Il suo lavora ha ispirato uno stile architettonico caratteristico (lo stile palladiano) che si è successivamente diffuso in Europa e nell'America del Nord.
Nel 1996 il riconoscimento dell'UNESCO è stato esteso fino a includere anche le ville del Palladio dell’intero territorio provinciale (altre sedici). Vicenza è quindi uno dei siti UNESCO che possiede il maggior numero di monumenti protetti: ben trentanove.
Id. n. 712/712bis 1994-1996 C (i) (ii)

Il 15 dicembre 1994, Vicenza è stata inserita nella lista dei beni "patrimonio dell’umanità" con i suoi ventitré monumenti palladiani del centro storico e tre ville site al di fuori dell’antica cinta muraria, pure realizzate dal famoso architetto. La città del Palladio rappresenta un capolavoro del genio creativo umano. Mostra un importante scambio di valori umani, in un periodo o in un'area culturale del mondo, esprimendo eccezionalità negli sviluppi dell'architettura e delle tecnologie, dell'arte monumentale, urbanistica o paesaggistica. L'opera di Andrea Palladio, fondata su uno studio approfondito dell'architettura romana classica, ebbe un'influenza decisiva sull'evoluzione dell'architettura. Il suo lavora ha ispirato uno stile architettonico caratteristico (lo stile palladiano) che si è successivamente diffuso in Europa e nell'America del Nord.

Nel 1996 il riconoscimento dell'UNESCO è stato esteso fino a includere anche le ville del Palladio dell’intero territorio provinciale (altre sedici).

Vicenza è quindi uno dei siti UNESCO che possiede il maggior numero di monumenti protetti tra edifici religiosi, civili, pubblici e privati attribuiti al sommo architetto: ben trentanove.

L'Agenzia dell'ONU per le Scienze e la Cultura, ha inserito Vicenza e le Ville di Palladio nella Lista del Patrimonio Mondiale con la seguente motivazione:

- Vicenza è una realizzazione artistica eccezionale in considerazione dei numerosi contributi architettonici di andrea palladio integrati in un tessuto storico al quale conferiscono il suo carattere d'insieme;

- per la sua architettura, la citta' ha esercitato una forte influenza sul l'architettura e le regole d'urbanesimo nella maggioranza dei paesi europei e nel mondo intero

e quindi in conformità dei criteri di valutazione previsti dalla Convenzione:

i) il bene deve essere la rappresentazione del capolavoro di un genio creatore
ii) il bene deve testimoniare un'influenza considerevole in un determinato periodo storico o culturale sullo sviluppo architettonico dei monumenti o del contesto urbanistico o del paesaggio

Vicenza piccola

Vicenza è una delle più antiche città del Veneto, nonostante la sua storia anteriore alla dominazione romana sia poco conosciuta. Pare siano stati gli Euganei ad averla fondata, ma i Galli la dominarono fino al 157 a. C., anno in cui, dopo essere stata annessa a Roma, venne chiamata Vicetia o Vincentia. Toccata dalle invasioni barbariche, entrò a far parte nel XV secolo della Serenissima Repubblica veneziana. Il secolo d’oro di Vicenza è il Cinquecento: grazie al ricco Patriziato cittadino, vennero edificati vari palazzi e monumenti, per la maggior parte opera del grande architetto Andrea Palladio e dei suoi discepoli e continuatori. Dopo il dominio Napoleonico, nel 1813, Vicenza passò all’Austria; nel 1848 insorse e nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia.

 

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